Della filosofia della bicicletta....
Più che filosofia qualche accenno ai motivi che ci spingono a delle faticacce inenarrabili, quando spingendo sui pedali le gambe sembrano dei pezzi di legno e vorresti scendere e invece vai avanti...
Motivi per salire su una bici ce ne possono essere senz'altro tanti, la curiosità, il ritrovare un gioco che in età infantile ci aveva procurato qualche sbucciatura alle ginocchia, un elemento coaudiuvante della dieta, l'incontro con una persona che ha già questa passione, insomma l'approccio è spesso casuale e difficilmente avviene per scelta precisa. |
Per altro la percezione media nell'immaginario collettivo che si ha della bicicletta è di un mezzo tecnologicamente arcaico, che richiede fatica e che sia adatto solo ai giovani che desiderano mettere a prova la propria resistenza. L'idea che sia un mezzo antiquato è spesso suggerita da qualche sbiadito ricordo di gioventù in cui le bici erano pesanti senza cambio e sgraziate, qualche volta dal fatto che non è lo status symbol collettivo da mostrare agli amici. Se facciamo caso la pubblicità di massa non ci presenta la bici, ma l'automobile come elemento di successo nella vita. Il ciclismo sportivo, con le sue gare spesso viziate dal successo a tutti i costi e l'accanita competizione, non ci aiuta a considerare la bicicletta come uno stile di vita.
Purtroppo l'approccio casuale è fonte, in qualche caso, di disaffezione al mezzo, in quanto se non correttamente guidati si compra una bici scadente, che priva di quelli elementi di comodità che sono possibili grazie alla tecnologia, produce solo fatica eccessiva e dolori articolari.
Chi comunque riesce a superare questi scogli, spesso culturali e meno spesso fisici, si trova a viaggiare con un mezzo che rispetto alla quantità dello spostamento, privilegia la qualità.
In bici si sta all'aria aperta, si pratica una forma moderata di esercizio fisico, e motivo preponderante permette di apprezzare il paesaggio visitato. Basta fermarsi in un qualunque punto per godere di un punto di vista panoramico, di scattare una foto, di osservare un edificio. In auto il paesaggio scorre velocemente e rimangono impressi nella memoria solo dei 'flash' di quello che si è visto. Anche in ambito urbano, laddove le amministrazioni locali più sensibili hanno costruito piste apposite, l'utilizzo è possibile.
Le mountain bike, per esempio, ci permettono in tempi relativamente brevi, di affrontare qualunque tipo di terreno, percorrendo strade secondarie, viottoli di campagna e progredendo nelle capacità anche sentieri montani.
Parafrasando il motto degli estimatori dello ' Slow food ' possiamo affermare che la bici è sinomino di ' Slow Move ' Ma vediamo quali sono le caratteristiche di questo ' Slow Move '.
Della potenzialità della bicicletta....
La velocità tipica di spostamento di un ciclista
normalmente allenato è intorno ai 15-18 km/h. Ciò vuol dire
che se programmiamo un viaggio di lunghezza pari a 60 Km, la durata
totale sarà di circa 3 - 3,5 ore. Valore che è calcolato senza
fermarsi, se prevediamo, come è logico di fermarci per riposare o
per apprendere ciò che l'ambiente esterno ci suggerisce, la durata
salirà a 4 - 5 ore. Utilizziamo ora, come riferimento, il percorso
da Passau a Vienna ( Ciclabile del Danubio ) che ha una lunghezza
totale di 450 km. Bene, sono necessari per percorrerla tutta
circa 7 giorni ed ogni giorno utilizzeremo per gli spostamenti solo
mezza giornata e l'altra mezza ci rimarrà libera per visitare il
posto dove avremo fatto tappa. Bello no ? E nemmeno senza lo stress
da parcheggio ! E il bagaglio ? Bé non pretendiamo di
portarci dietro la valigia supercorazzata che usiamo per i viaggi
superorganizzati da qualche travel tour, basta utilizzare le due
valigette ubicate sul retro della bici o uno zaino munito della
corretta carenatura. Tipicamente nei viaggi effettuati in bicicletta,
l'ordine di grandezza del bagaglio trasportato è compreso tra i 9 ed
i 15 Kg. In questo peso sono compresi tutti i ricambi di biancheria
necessari per 7 giorni, nonché tutti gli ammennicoli vari che
servono in un qualsiasi viaggio. Al giorno
d'oggi, con un minimo di allenamento, ovvero "abitudine" all'uso
della bicicletta, non tanto prestanza fisica quanto l'essere in
grado di pedalare con continuità, anche a bassi regimi, è possibile
effettuare viaggi su lunghe distanze a qualunque età.
Un aumento delle potenzialità della bicicletta si ottiene
utilizzando il binomio ferrovia-treno. Questa è una risorsa
fondamentale per lo sviluppo del cicloturismo, consentendo con
l'utilizzo della sola bicicletta, di spostarsi da un'area di
interesse ad un'altra con rapidità.
Ma il cicloturismo è veramente un'opportunità di crescita economica per la comunità ? Le specificità del cicloturismo ci suggeriscono che vi è atipicità rispetto al turismo tradizionale di massa, vi è attenzione per il contesto ambientale attraversato, l'alloggio è richiesto per una sola notte essendo un viaggio itinerante, il cicloturista si accontenta di una sistemazione quale B&B o Agriturismo piuttosto che l'albergo a quattro stelle. Quindi la risposta è che rappresenta una opportunità per quelle aree lontane dalle grosse vie di comunicazione, ricche di bellezze naturali, oasi e parchi, e non per quelle ubicazioni turistiche da megacentro turistico-vacanziero.
Delle notizie pratiche....
La prima notizia pratica che dobbiamo conoscere riguarda il comportamento del nostro organismo una volta che abbiamo inforcato la bicicletta.
Prima di tutto è necessario essere coscienti delle proprie capacità. Ciò vuol dire allenarsi in modo che si riesca a capire :
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Quale è la massima distanza che riusciremo a percorrere
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Quanto tempo impieghiamo a percorrerla
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Quale è l'intensità dello sforzo che compiamo
Quindi per rispondere a queste domande dovremo allenarci partendo da percorsi poco impegnativi per poi aumentare, gradatamente, le difficoltà. E' bene utilizzare per l'allenamento un carico sulla bici che simulerà il peso degli oggetti trasportati ( bagagli e attrezzatura ).
Un altro elemento che dovremo prendere in considerazione è l'alimentazione. L'argomento è trattato scientificamente su molti siti e riviste. Un consiglio pratico ( dipendentemente dalle varie necessità individuali ) è quello di assumere durante il percorso molti liquidi e carboidrati. In commercio esistono delle barrette energetiche che vanno assunte con liquidi che offrono un apporto minerale ( durante la sudorazione vengono persi molti sali minerali che vanno reintegrati ). L'insieme delle barrette energetiche ( carboidrati a lenta cessione ) e bibite mineralizzate rappresenta un buon mix cui deve necessariamente seguire la sera, un pasto equilibrato.
La scelta della bici rappresenta un capitolo a parte in dipendenza del tipo di viaggio e dal tipo di ciclismo praticato ( Mountain-bike, Turismo ). I requisiti minimi sono un impianto di frenatura ben strutturato ( ad esempio con V brake ) ed un sistema di cambio delle velocità con una buona scelta di rapporti. Il comfort è importante ponendo attenzione alla sella ed alla sua conformazione, nonché al posizionamento corretto delle varie parti mobili ( sellino, manubrio ).
Il consiglio è quello di affidarsi ad un negozio ( non supermercato ) di provata esperienza. Il primo valore di un negozio di biciclette non è quello relativo al prezzo, ma alla capacità di seguire il cliente anche dopo aver acquistato la bicicletta.
Le luci ed i segnali di visibilità debbono essere regolamentari. Oggigiorno la dinamo non ha più ragione di esistere in virtù del fatto che le nuove tecnologie ci offrono luci a lunga durata e ricaricabili.
Un buon acquisto è quello di un giubbotto impermeabile largo, con cappuccio. In commercio ne esistono di vari tipi, aspetto comune è quello di coprire lasciando una buona libertà di movimento e di far passare l'aria. Ricordiamoci comunque che anche in estate si può avere freddo se il tempo non è buono, specie nei paesi nordici. Il casco è importante per la sicurezza. Sembra comunque essere un gadget tutto italiano in quanto a Nord dell'Italia è usato pochissimo e destinato ai bambini. Da non dimenticare gli occhiali, proteggono non solo dal vento e debbono essere infrangibili.
Ultimo, ma non ultimo, il kit di riparazione delle gomme che non benediremo mai abbastanza quando la foratura avverrà in mezzo a luoghi poco frequentati.
Delle norme generali di comportamento....
Preparare e programmare l'escursione: una periodica revisione della bicicletta può prevenire quegli inconvenienti spesso non così imprevedibili. In caso di uscita su terreni non conosciuti, individuare il tracciato su una cartina o leggerne lo sviluppo su una guida. L'itinerario va scelto in base al proprio grado di preparazione.
Pedalare dove consentito: non tutte le sterrate od i sentieri sono accessibili alle mountain-bike. Eventuali divieti o limitazioni vanno osservati.
Non lasciare tracce: le impronte dei copertoni costituiscono di per sé una alterazione dell'ambiente. Evitare quindi di esasperare la guida provocando ulteriori danni, specialmente percorrendo dei sentieri.
Controllare la velocità: indipendentemente dalle proprie capacità, ogni terreno ha una sua velocità ideale. Oltrepassarla significa esporsi ad incidenti, con conseguenze anche gravi.
Rispettare gli animali: velocità e rumore sono elementi di disturbo. Meglio non eccedere e dare comunque tempo agli animali, se incrociati sulla propria strada, di allontanarsi.
Rispettare le persone: sullo stesso percorso possono trovarsi altri cicloturisti od escursionisti. Un saluto ed un rallentamento sono segni di rispetto.
Proteggere se stessi, abituarsi ad usare casco,occhiali e guanti. Non dimenticare pezzi di ricambio in caso di foratura ed il necessario per semplici interventi di emergenza. Informare qualcuno dei percorso che si intende seguire. Prevedere alimenti e bevande
e ora via con gli itinerari... |