"Solitario viandante, io non distinguo più tra gli impulsi della mia interiorità e il concerto della vegetazione che con miriadi di voci mi circonda all'esterno... Per l'attimo di un respiro avverto, profonda come non mai, la caducità della mia forma e mi sento trasportato al di là nella metamorfosi: nella pietra, nella terra, nell'arbusto di lampone, nelle radici dell'albero. La mia bramosia s'aggrappa ai segni del transeunte: a terra, acqua, fogliame avvizzito.
Domani, dopodomani, presto io sono te: sono terra, fogliame e radici.
" Hermann Hesse - La Natura ci parla"
Prima degli anni sessanta si chiamava Escursionismo, poi un nuovo termine dal sapore più esotico si sovrappone al termine che aveva accompagnato per decenni coloro che affrontavano le fatiche (e le gioie) del viaggiare in modo avventuroso. Poco a poco dell'avventuroso si è persa traccia (o quasi) ma la parola è rimasta.
L'etimologia del termine è comunque interessante in quanto si riferisce al verbo '' to trek " che in lingua afrikaans è il termine con cui fu definita la grande migrazione che ebbe luogo tra il 1835 ed il 1843 ed a cui furono costretti i coloni olandesi del Sudafrica per sfuggire all'avanzata degli Inglesi.
To trek diventa quindi sinonimo di viaggio avventuroso a cui si fa fronte con il solo uso delle proprie forze senza l'ausilio di nessun mezzo meccanico.
Con il passare del tempo il termine è diventato di uso comune in Italia ( meno all'estero ) ed il significato ormai accettato è quello di un viaggio ( anche limitato nel tempo ) che affronta aspetti meno conosciuti e frequentati del territorio permettendo un contatto con le popolazioni e con la natura che si incontra.
Trekking è dunque l'esplorazione del territorio sia in ambito locale che in località remote del mondo.
Dopo una prima fase che puntava all'esplorazione, alla conoscenza dei paesi extraeuropei ( valga l'esempio del Nepal per tutte ), vi è stata in questi ultimi anni una riscoperta delle nostre montagne e della tradizione alpina ottocentesca.
Vi sono state dunque delle nuove forme di valorizzazione della montagna a noi più vicina mediante la realizzazione delle Alte Vie e delle Grandi Traversate. Sono questi dei percorsi di durata variabile camminando di rifugio in rifugio e con caratteristiche adatte a camminatori allenati. Ne sono un esempio l'Alta via dei Monti Liguri e la Grande Traversata delle Alpi.
Quando intraprendiamo un'escursione, più o meno coscientemente valutiamo ed individuiamo le caratteristiche del paesaggio circostante, l'orografia, l'idrografia, la vegetazione. Il paesaggio spesso ci appare statico ed immutabile, ma questa è solo percezione dovuta ai tempi ristretti della nostra osservazione, di fatto appena noi iniziamo la nostra attività nel territorio, ne entriamo a far parte e lo modifichiamo di conseguenza.
Siamo quasi pronti a partire, ma prima di farlo è necessario dedicare qualche ora alla settimana per un minimo allenamento.
"
Vedere il mondo in un granello di sabbia e un cielo in un fiore
selvatico. Tenere l'infinito sul palmo della mano e cogliere
l'eternità in un'ora "
William Blake