Bike Lombardia - Naviglio Grande
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Tempo
percorrenza 6 h Difficoltà : Facile Lunghezza 65 Km Dislivello
:da 00 a 50 m |
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Il Naviglio Grande fu, ed è tuttora una
importante opera idraulica nel territorio circostante
Abbiategrasso (Abbiatense). Fu costruito nel XII Secolo allo
scopo di irrigare le zone circostanti ma, in un secondo
tempo venne ampliato per rendere possibile la navigazione
tra Milano ed il Lago Maggiore.
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La
navigazione migliorò i commerci valorizzando le zone
attraversate e di fatto costituì la zona in cui furono
costruiti insediamenti ad uso abitativo in cui la borghesia
investì il proprio denaro. |
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Punto di partenza del nostro itinerario è
Abbiategrasso, di fronte alla Caserma dei Carabinieri vi è
un comodo posteggio con cui si raggiunge l'alzaia del
Naviglio dopo poche centinaia di metri.
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Dopo qualche chilometro si arriva al
Ponte di Cassinetta di Lugagnano. Si incontrano nel
percorso molte ville, come Villa Visconti-Maineri, Villa
Krentzin e Villa Naj.
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Continuiamo ma ecco che in tutta la sua
bellezza ci appare Ponte Vecchio. Dopo Villa
Castiglioni arriviamo a Boffalora, poi a Bernate, passiamo
dai resti delle cave di Rubone, per costeggiare la
meravigliosa Villa Clerici ( Sec. XVII ).
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Dopo una breve salita eccoci nei pressi
della Centrale Idroelettrica di Turbigo, una delle più
importanti in Italia. Vale la pena di ricordare, a questo
proposito che Enel Produzione è proprietaria delle strade
alzaie e dei canali situati nel Parco del Ticino.
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Passiamo per le Opere del Naviglio Grande
e finalmente eccoci sul Ticino.
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A qualche chilometro di distanza inizia il Canale
Industriale dove esisteva una vecchia Conceria. Qui siamo assaliti
da nugoli di moscerini che non ci fanno aprire bocca... Si
arriva alle Opere di presa del Canale Villoresi, opera del 1884.
Svoltiamo in direzione di Golasecca. Nome strano che ci riporta al
400 a.c. il cui significato potrebbe essere Gül-l-Sék,
ovvero il nome con cui i locali indicavano quelli venuti dal Nord.
La zona era infatti abitata dai Lepontini, popolo
migrato dal Nord delle Alpi. Nel 1965 furono ritrovati in questa
zona monumenti tombali tra i più antichi d' Italia.
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Con queste
antiche storie in testa arriviamo a Sesto Calende. Una breve
sosta ed ecco profilarsi Angera. |
La città di Angera, seppur abitata dalle
epoche più antiche, si sviluppò al massimo durante il
periodo Romano, infatti in epoca altomedievale era chiamata
Stazzona ovvero ' Statio' cioè luogo di sosta
di un itinerario stradale e lacuale. E' l'importanza del
luogo ed il controllo dei traffici, che fa ricostruire,
sulle rovine di un punto fortificato, la Rocca di Angera.
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Un grazie a
: Lilly |
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e Michele |
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