RADIOAMATORI - IL FUTURO

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Il binomio Radio - Computer ha certamente portato una rivoluzione nelle comunicazioni Radioamatoriali. Le funzioni che erano impensabili sino a poco tempo fà si sono potuto realizzare grazie allo sviluppo di software applicativi che permettono di integrare molteplici funzioni. Il radioamatore negli anni si è evoluto e ha sempre cercato di applicare nuove tecnologie alla radio. Una di queste è la comunicazione digitale via radio. La prima fra tutte (1981) è stata il “Packet-Radio”, così denominata per la trasmissione di pacchetti di dati via radio, attraverso il protocollo AX25 (Amateur X25). Attraverso il Packet è possibile scambiarsi messaggi (ma anche trasmettere e ricevere files di qualsiasi tipo) e tenersi, così, costantemente aggiornati. In caso di calamità naturali tale implementazione permette di scambiare testi scritti con molte più informazioni di un messaggio vocale, lasciando così i canali voce liberi per trasmissioni d'urgenza.

aprs Qualche anno dopo (1992) si è affacciato un nuovo sistema denominato APRS (Automatic Position Reporting System). Questo strumento, utilizzando il sistema di trasmissione dati già sperimentato dal Packet (AX25) consente di inviare e ricevere in tempo reale su una cartina geografica dati di posizione (latitudine/longitudine) di qualsiasi tipo di stazione (fissa, mobile o portatile). Ciò che si vede nel monitor è una cartina del Mondo, dell'Italia o di una particolare regione in cui ogni stazione comunica graficamente e tramite testo le proprie condizioni potendo eventualmente aggiungere notizie di carattere meteorologico. E' evidente che una delle principali applicazioni dell' APRS sono le comunicazioni in ambito di Protezione Civile. Ma le nuove applicazioni di questo binomio ( nuove nel senso che beneficiano del computer ) non finiscono qui. Il sistema SSTV permette di ricevere e trasmettere immagini in tutto il mondo, o il sistema PSK31 che permette di ricevere decine di canali radioamatoriali in una porzione strettissima di banda. E che dire dei nuovissimi sistemi Wi-Fi ? N

 

IIl futuro è anche l'attività satellitare infatti i radioamatori hanno sempre seguito e molte volte anticipato l'evoluzione tecnica della radio la quale spazia dalle onde corte alle microonde, dalle trasmissioni televisive ai satelliti artificiali.
Forse pochi sanno che il primo satellite artificiale costruito dai radioamatori fu lanciato nel 1961, a soli 4 anni di distanza dal primo satellite artificiale russo : lo Sputnik. Negli anni che seguirono, fino ad oggi, sono stati costruiti sempre dai radioamatori e messi in orbita circa 50 satelliti ad uso esclusivo della comunità radioamatoriale per poter sperimentare le comunicazioni via satellite. Questi satelliti hanno a bordo sia radiofari (beacon) che transponder e possono essere utilizzati un po' come dei ponti ripetitori nello spazio. Alcuni satelliti funzionano in FM, ma la maggior parte utilizzano trasponder lineari che ricevono segnali SSB in una banda e li ristramettono in un'altra.
Le bande più utilizzate sono quelle VHF e UHF, ma qualche satellite fa uso anche delle band HF.
Le orbite sono di tipo circolare o ellittico, con inclinazioni sull'equatore molto elevate (questo tipo di orbita viene normalmente definito polare). Visto che il satellite non è sempre sopra l'orizzonte, bisogna anche calcolare il momento in cui sarà visibile dalla nostra postazione. A questo scopo si utilizzano degli appositi programmi per elaboratore.
mondo 

 

Attualmente ci sono in orbita e funzionanti 25 satelliti, fra questi uno è stato costruito dai radioamatori italiani ed stato chiamato ITAMSAT, fu lanciato nel 1994 ed è ancora in orbita e funziona regolarmente. Le comunicazioni fra i radioamatori dei vari continenti possono avvenire in diversi modi: in fonia, in telegrafia, in digitale usando il computer per trasferire in tutto il mondo programmi, fotografie, posta elettronica via satellite e immagini della terra riprese da 800 km di altezza. 
 
Con la costruzione della prima stazione orbitale russa MIR i radioamatori hanno avuto la possibilità di parlare con gli astronauti, infatti, la stazione spaziale MIR ha in dotazione anche delle apparecchiature amatoriali e di tanto in tanto i cosmonauti o astronauti che si trovano a bordo collegano qualche radioamatore sulla terra. L'orbita della MIR era molto bassa, circa 400 km, per cui ogni passaggio durava al massimo 15 minuti. A bordo vi era anche un BBS packet radio ed l'attrezzatura per trasmettere in SSTV. iss

 

 

Attualmente nella ISS ( International Space Station ) ci è stato assegnato uno spazio per installare le nostre apparecchiature, sia per poter parlare con loro che per poter condurre vari esperimenti di nostro interesse.
La stazione spaziale internazionale ISS, ad esempio, offre già oggi, ed offrirà sempre di più negli anni a venire, tantissime opportunità di collegamento a tutti i Radioamatori del mondo. Collegarla in 2 metri è più facile di quanto si pensi, proviamo a sentirla. Ovviamente per ascoltare dovremo posizionarci nella frequenza downlink in FM.
The future is now dice qualcuno, ma non dimentichiamoci mai che le nostre comunicazioni sono nate per stringere rapporti più stretti con altri uomini e che i Radioamatori sono al servizio della pace e della fratellanza.

Solo pensando questo mentre parliamo con un altro uomo dall'altra parte della Terra, il nostro hobby ha un senso.
equipaggio mir