BRIGA
Info
Briga Marittima ( Le Brigue ) è situata su un piccolo pianoro tagliato dal torrente Livenza, affluente del Roia. Briga ( che in gallico vuol dire luogo elevato), ha conservato molte interessanti tracce del passato.
Numerose sono le testimonianze della prosperità che ebbe nel passato : il castello, la collegiale di S. Martino, i famosi Linteaux, dei bassorilievi piazzati sopra le porta di ingresso delle case con simbolismi religiosi e filosofici. |
Galleria foto Briga |
In tutti i depliant turistici si può
leggere questo, con l'avvertenza, tra qualche virgola del
messaggio destinato ai turisti che la città è divenuta
francese dal 1947. Già, perchè Briga, ora la Brigue, prima dell'ultimo conflitto mondiale era italiana. Era il 10 febbraio 1947 e, a Parigi, veniva firmato il trattato di Osimo, più che trattato venne definito diktat. In base a questo trattato parte dei territori orientali dell'Italia ( Zara, Fiume e gran parte dell'Istria ) vennero ceduti alla Yugoslavia. Oltre ai territori orientali vennero ceduti alla Francia alcuni territori situati tra Liguria e Piemonte tra cui Briga oltre a Saorgio ( ora Saorge ) e Breglio ( ora Breil sur Roya ) e infine Tenda ( Tende ). |
Rimanevano all'Italia le frazioni di Briga ovvero
Piaggia, Carnino e Upega. Molte furono le persone che furono costrette all'esodo, la geografia cambiò e con essa anche la storia : La Francia operò una pulizia delle radici italiane mutando la toponomastica e sostituendo la scritte nei monumenti ai Caduti, morti in non meglio precisati ''champ d'honneur''. |
Ma quali furono i motivi di questo
accanimento nei confronti di territori apparentemente senza
risorse ? De Gaulle lo sapeva bene e sostenne con molta
forza il passaggio di queste zone dall' Italia alla Francia.
In un periodo come quello del dopoguerra dove seppur divisi
in blocchi, occidentale e orientale, vi era profonda
incertezza, quindi un posto che geograficamente penetrava
nell'Italia ( tra Piemonte e Liguria ) era strategico. Ma la
ragione principale era la ricchezza d'acqua della zona,
fondamentale per la ricostruzione dei territori nel
dopoguerra. Ma ciò che ebbe, alla vista degli italiani, il sapore di una ingiustizia, non lo fù per la maggioranza dei brigaschi che erano di sentimenti francesi. La dimostrazione ebbe luogo il 2 Giugno 1946, in occasione del Referendum per la Monarchia, dove la maggioranza dei brigaschi votò per la monarchia. Allora qualcuno gridò al tradimento. Sono passati sessan'anni da allora, le generazioni sono cambiate e i muri di divisione crollano anche qui. Nel Luglio 2005 il Sindaco di Triora e il Sindaco di Briga hanno siglato un gemellaggio tra i due paesi nel tentativo di superare anni di litigi e di dispetti sopratutto nell'ambito della pastorizia. Tutto bene dunque ? Forse. |