GIRO del MONVISO
Info
Sin dai tempi più remoti si pensava che questa montagna,
erroneamente, fosse la più alta delle cime conosciute. Virgilio,
Boccaccio, Dante Alighieri e Leonardo da Vinci la descrissero così
consegnando alla Storia un panorama in cui il Re di Pietra era
immerso nelle foreste, in un ambiente alquanto diverso da quello che
conosciamo oggi.
Era il 1861 e l'inglese William Mathews la conquistò il 30 di Agosto
con dei tentativi di scalata avvenuti attorno al 1834. Il periodo
illuminista era ancora vivo e Mathews una volta rientrato in Patria,
con intenti esplorativi e scientifici costituì il primo Club
Alpinistico Inglese. Due anni dopo la prima ascensione italiana
guidata da Quintino Sella. A lui venne l'idea di fondare un Club
simile a quello costituito da Mathews : Il C.A.I., Club Alpinistico
Italiano, che vide la sua nascita il 23 Ottobre 1863 con Atto
Costitutivo firmato nel Castello del Valentino a Torino da Quintino
Sella e da altri 36 amici.
Profilo di percorso
**Le percorrenze e la distanza sopracitate si riferiscono
al Giro completo e non alle singole tappe.
Molto più modestamente, invece che salire, siamo girati intorno al Monviso
con un anello che è comunque spettacolare e che promette la vista di prospettive
diverse e meno note di questo Gigante. Viene qui proposto un giro con la
partenza e l'arrivo in Val Varàita mediante la variante 'Sentiero del Postino'.
1 ° giorno
Per arrivare a Castello ( punto di partenza del giro ) si
imbocca l'autostrada A6 uscendo alla stazione di Fossano
proseguendo per Costigliole Saluzzo SP156 e poi per Piasco
SP8, infine per Sampeyre e Castello.
Arrivati a Castello ( presente una bella fontana per
rifornimento acqua ) si imbocca l'itinerario
U9.
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Dopo un breve salita ci si inoltra su una mulattiera che
risale il Vallone di Vallanta.
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Si attraversa poi il torrente per
portarsi sulla riva destra passando in un ampio vallone
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La mulattiera sale contornata da molte
marmotte
indisturbate ( si rammenta che è bene non dar loro del cibo
! ). Si scavalca una sella e si entra nella conca della
Bealera Founsa dove si trova il Rifugio Vallanta a 2450 m. |
Tramonto visto dal Rifugio Vallanta. Il
Rifugio è costruito con tecniche moderne ed è confortevole.
Curiosità
Fu costruito in alternativa al vicino vecchio Rifugio
Gagliardone costruito nel 1935 ma distrutto dopo un anno da
una valanga.Ricostruito nelle vicinanze nel 1941 fu di nuovo
distrutto da un'altra valanga. Altre valanghe lo
danneggiarono e fu quindi deciso la costruzione del nuovo
Rifugio Vallanta.
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2 ° giorno
Dopo la notte passata al rifugio ci si incammina verso la
seconda tappa ( Rifugio Giacoletti ). Dal Rifugio Vallanta
si segue il sentiero che sale su una pietraia raggiungendo
il Passo di Vallanta ( 2811 m ).
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Si scende da qui in una conca che
ripiega su ripiano erboso seguendo, dopo un bivio, la
diramazione di destra e in salita si raggiunge il Refuge du
Viso a 2460 m.
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Dal Refuge du Viso si prosegue verso nord dove ad un
crocevia si prende la diramazione di destra. Dopo alcuni
saliscendi e tornanti si arriva all'ingresso del
Buco di
Viso.
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Superato il
Buco di Viso si scende nella pietraia sottostante lasciando
a sinistra il sentiero che sale al Passo Luisas. Incontriamo
qui un vecchio avanposto militare costituito da una
casermetta. Qui sono ancora vivi i segni di una lotta tra
popoli uniti prima dal commercio e poi divisi dalla guerra. |
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Proseguendo
verso sud si arriva ad un bivio dove si abbandona la
mulattiera che prosegue per il Pian del Re e si prende il
Sentiero del Postino. Questo sentiero è stato, nel passato,
un collegamento tra le caserme delle Traversette e del
Losas. |
Proseguendo verso sud si arriva ad
un bivio dove si abbandona la mulattiera che prosegue per il
Pian del Re e si prende il Sentiero del Postino. Questo
sentiero è stato, nel passato, un collegamento tra le
caserme delle Traversette e del Losas. |
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3 ° giorno
Il mattino ci offre delle vedute stupende sul versante
orientale e settentrionale. |
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Si continua a scendere verso Sud
con vedute sui laghi, si scavalca la Colletta dei Laghi sino
ad incontrare la mulattiera che proviene dal Pian del Re. |
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Siamo vicini al Rifugio Quintino
Sella (2640m. ). Dal Rifugio si scende e si continua sulla
mulattiera contrassegnata dai simboli del GTA. |
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Dopo alcuni saliscendi si arriva ad
una selvaggia conca ove si trovano i Laghi delle Sagnette
dove in passato forse esisteva un lago unico, in parte
interratosi. Sagnette è un diminuitivo del termine
provenzale sagna che vuol dire ''luogo umido e
acquitrinoso''. Per tradizione ogni escursionista che passa
in questo luogo erige dei piccoli ''ometti''.
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Si risale il Passo Gallarino e, scavalcatolo, si taglia
a mezza costa il pietroso versante raggiungendo il Passo di
San Chiaffredo. Si giunge al Gians Fons e continuando a
scendere tra pinete si attraversa il Rio Vallanta su un
ponticello. Subito dopo la mulattiera si unisce a quella che
percorre il Vallone di Vallanta. In circa mezz'ora si arriva
a Castello, punto di partenza e di arrivo. |
Gruppo CAI ARENZANO |