Rocca Provenzale
Info
Quindici valli di un aspro territorio montano tra le province di Cuneo e Torino, sette regioni francesi e una Valle in Spagna : l' Occitania è questo. Terra ricca di cultura e dotata di una sorprendente lingua : la lingua d'oc. OC significa '' si '' nella lingua provenzale antica. La lingua d'oc è una parlata neo-latina che si differenzia da questa per un lessico originale e ricco che le hanno consentito di permanere sino ad oggi nonostante le pressioni linguistiche esterne.
Profilo di percorso
La Rocca Provenzale era anche chiamata Croce Provenzale per via di una croce posta sulla vetta. La leggenda qui si incrocia con la storia : sembra che essa fu infissa da Don Agostino Provenzale quale voto per essersi salvato, durante la I Guerra di Indipendenza (1848) nella battaglia di Novara dalla morte, nascondendosi dai suoi nemici all'interno del suo cavallo sventrato. |
Imbocchiamo l'autostrada A6, usciamo a Fossano proseguendo per Mondovì indi per Caraglio. Da qui si raggiunge Dronero e si imbocca la Val Maira verso Acceglio. La strada risale poi sino a Chiappera in corrispondenza del Rifugio Campo Base (mt 1650), che fu un piccolo avamposto militare durante l'ultima guerra. Il giro prevede la partenza da Chiappera, l'arrivo al Colle Greguri ( mt 2309 ) ed il ritorno per il Vallone di Maurin. |
Partiamo dal Rifugio Campo Base ritornando a piedi verso Chiappera (2 Km) |
Entriamo nel paesino e lasciamo la chiesa di Chiappera sulla destra, subito dopo le ultime case il sentiero piega sulla sinistra prima con un tratto pianeggiante e subito dopo con tornanti sempre più ripidi. Ma ecco..sorpresa ! Le marmotte si affacciano poco timorose del genere umano e appaiano su tutta la valletta, tanto che l'abbiamo ribattezzata 'Valle delle Marmotte'. Attenzione a non dargli del cibo : faremmo loro solo del male. |
Lasciamo a destra il bivio per il Colle del Riu (segnavia T17) e risaliamo l'ampio canalone lasciando la Rocca alla nostra sinistra. La neve fa ancora capolino ( siamo a Maggio ) nelle zone più in ombra. |
Arriviamo poco dopo al Colle Greguri dove una ampia colonia di camosci sta a guardia di un posto fortificato, residuo della II Guerra. Vi sono molti piccoli e non ci avviciniamo troppo. |
Dal colle si ridiscende per uno stretto canalone con ancora qualche sprazzo di neve ghiacciato, il panorama si apre alle valli circostanti. |
Si continua a mezzacosta seguendo il segnavia T14, tra ampi spazi che lasciano intravedere una conca prativa. Dall'alto si vedono le numerose Grange e la conca pascoliva. |
Arrivati alla Grange Rivero si scende nel sottostante boschetto di salici che accompagna il percorso del torrente. Sulla sinistra si trova un ponte di legno che ci permette di raggiungere la Grange Collet sino a raggiungere la strada sterrata. Da qui vi sono alcuni passaggi su pietraie che permettono di tagliare le numerose curve della sterrata (attenzione pericolo di frane). Si incrocia nuovamente la strada sterrata che ci fa tornare al punto di partenza. |
Sulla Rocca Provenzale vi sono molte vie di arrampicata, tra queste le più famosa è la via Bonelli. |